Il Pre-Vertice dell’ONU sui sistemi alimentari non riesce a trasformare i sistemi alimentari insostenibili e a identificare le vie d’uscita dalle crisi del clima, della fame e del COVID-19, dicono gli organizzatori della contro-mobilitazione, che ha avuto circa 9.000 partecipanti.
Roma, Italia. 3 agosto 2021.
Tra il 25 e il 28 luglio 2021, circa 9.000 persone hanno partecipato a una contro-mobilitazione virtuale per opporsi al Pre-Vertice delle Nazioni Unite sui sistemi alimentari (UNFSS). Il contro-evento è stato accolto come un successo, in quanto ha riunito una vasta gamma di partecipanti e ha contribuito a catalizzare e amplificare una contro-narrazione al Pre-Vertice. La contro-mobilitazione è riuscita a raggiungere un vasto pubblico con la sua visione di una reale trasformazione dei sistemi alimentari industriali attraverso pubblicazioni critiche nei principali media come la BBC, Le Monde, Al Jazeera o la televisione pubblica italiana Rai, così come diverse migliaia di messaggi con l’hashtag #FoodSystems4People che è stato visualizzato da circa 10 milioni di utenti sui social networks.
La “contro-mobilitazione popolare per trasformare i sistemi alimentari corporativi” ha preso il via con una manifestazione virtuale globale di otto ore. L’evento ha alternato messaggi delle comunità più colpite dalla presa di potere delle multinazionali agroalimentari, dichiarazioni, performance artistiche e mobilitazioni dal vivo da parte di centinaia di individui e organizzazioni di tutti i continenti, in rappresentanza di piccol@ agricoltor@, pastor@, pescator@, popoli indigeni, lavorator@ agricol@ alimentari, persone senza terra, donne, giovani, consumator@, persone che vivono nell’ insicurezza alimentare in contesti urbani, rappresentant@ di ONG e comunità di ricerca.
La contro-mobilitazione ha fornito uno spazio di dialogo sulle minacce poste dai sistemi alimentari sempre più globalizzati e controllati dalle multinazionali, e le soluzioni praticabili già in atto per superarle. Una dichiarazione di apertura che delinea le richieste della Risposta Autonoma dei Popoli al Vertice UNFSS, le 330 organizzazioni che hanno guidato la contro-mobilitazione, è stata ufficialmente rilasciata. Questo gruppo della società civile e dei popoli indigeni ha insistito affinché le discussioni e le decisioni politiche siano prese nel Comitato delle Nazioni Unite per la sicurezza alimentare mondiale, l’unico spazio multilaterale con meccanismi di partecipazione inclusivi, democratici e responsabili. “Il processo del Food Systems Summit è stato progettato per servire gli interessi degli attori più potenti del complesso agro-industriale – come possono i governi permettere all’industria di minare la loro autorità e sovranità?”, si chiede Paula Gioia, piccola produttrice e membra de La Via Campesina.
Il 26 luglio si sono tenute tre tavole rotonde per denunciare il vertice delle Nazioni Unite e i suoi tentativi di aprire le porte al controllo corporativo della governance alimentare e della scienza. “I sistemi alimentari sono sempre più progettati per dare potere alle corporazioni, non alle persone”, ha detto Ali Aii Shatu del Comitato di Coordinamento delle Persone Indigene dell’Africa (IPACC). Gli incontri, dove hanno parlato rappresentanti dei movimenti sociali, del governo, delle Nazioni Unite e della comunità di ricerca, hanno affrontato la questione delle multinazionali che prendono il controllo dei sistemi alimentari e hanno ribadito il messaggio chiave di una dichiarazione condivisa da centinaia di accademici in una recente lettera. “Non abbiamo bisogno di una nuova interfaccia scienza-politica per il cibo. Invece, dovremmo rafforzare i modelli esistenti, come l’High Level Panel on Food Security and Nutrition (HLPE)”, ha ribadito Zoltán Kalmán, ambasciatore in pensione ed ex rappresentante permanente ungherese presso le agenzie dell’ONU per l’alimentazione e l’agricoltura a Roma. In una vena simile, l’International Panel on Sustainable Food Systems (IPES) ha annunciato ufficialmente il suo ritiro dal processo UNFSS.
Il 27 luglio, la contro-mobilitazione ha continuato a guadagnare slancio con 15 dialoghi virtuali su una vasta gamma di argomenti come la risposta popolare africana all’UNFSS, l’agroecologia, i diritti umani e la sovranità alimentare come mezzo per costruire alternative basate sulla giustizia, o la democratizzazione dei sistemi alimentari come mezzo per prevenire la concentrazione aziendale. In una delle sessioni, Shalmali Guttal, di Focus on the Global South, ha detto: “Abbiamo bisogno di più controllo sulle grandi imprese e di una regolamentazione più forte che metta al primo posto l’interesse pubblico. Dobbiamo collegare i sistemi alimentari alle colture alimentari, non separarli dalla nostra società. In seguito, quattro sessioni sono state dedicate a celebrare la visione di persone che vogliono reclamare il potere e trasformare i sistemi alimentari industriali in ogni continente: ad Abya Yala (America Latina e Caraibi), Turtle Island (Nord America), Africa e Asia.
La contro-mobilitazione è culminata nelle dichiarazioni dei leader indigeni e rappresentanti di movimenti sociali, così come nella cerimonia mistica in lingua zapoteca. Saul Vicente, dell’International Indian Treaty Council, ha chiuso la sessione con un messaggio di speranza: “Volevano seppellirci per farci sparire, ma non sapevano che eravamo semi”.
La Risposta dei Popoli Autonomi al Vertice delle Nazioni Unite sta attualmente valutando i risultati del Pre-Vertice e seguirà il Vertice man mano che verranno rilasciate nuove informazioni. Tuttavia, è già chiaro che il Pre-Vertice si è concluso senza la risoluzione di questioni fondamentali, che centinaia di organizzazioni chiedevano di risolvere. Questi includono strumenti giuridicamente vincolanti per porre fine all’impunità delle multinazionali, per porre fine all’uso di pesticidi, per porre fine al monopolio globale delle sementi e per porre fine alla privatizzazione della biodiversità e dei beni comuni. Il Vertice ufficiale si terrà a New York nel settembre 2021.
Contatto stampa
Marion Girard Cisneros, comunicatrice del Meccanismo della Società Civile e dei Popoli Indigeni (CSM) per le relazioni con il Comitato delle Nazioni Unite per la Sicurezza Alimentare Mondiale (CFS) marion.girard.cisneros@csm4cfs.org
Altre risorse
Microsito di contro-mobilitazione: https://www.foodsystems4people.org/?lang=fr
Video di sessioni registrate: canale YouTube
QUI TROVI L’ARTICOLO ORIGINALE SUL SITO DE LA VIA CAMPESINA!